Lomas de Carabayllo vanta il triste record di essere una
delle zone piú inquinate di Lima Metropolitana.
Si può dire che è sorta dalla spazzatura: è stata infatti
l'apertura di una grande discarica in questa zona ad influire sull'arrivo delle
persone e sul loro insediamento.
Il riciclaggio dei rifiuti (la separazione di plastica,
ferro, vetro e carta dal resto dei residui solidi e organici) è infatti una
delle principali attività economiche della zona. Intere famiglie vi si dedicano
e questo permette loro di mantenersi. Fortunamente, nel corso degli ultimi anni,
si sono realizzati vari progetti ed iniziative per diminuire il tasso di lavoro
infantile in questo settore e, anche se tutt’ora presente, adesso è un fenomeno
molto più controllato.
Un’attività parallela a quella del riciclaggio è l’allevamento
di maiali, a cui vengono dati in pasto i rifiuti provenienti dalle discariche.
Le “chancherias” (allevamenti di maiali, da “chancho”, maiale) sono presenti in
varie zone di Lomas: anche questa è una delle attività che garantiscono la
sussistenza di numerose famiglie.
A partire dagli anni '80, sono state create ben due
discariche: la prima è stata chiusa e dato che i rifiuti accumulati non sono
stati trattati adeguatamente per piú di trent'anni, le esalazioni di gas
tossici oggi costituiscono un grave problema per le 600 famiglie che vivono nei
dintorni.
La seconda discarica è tutt'ora in funzione e riceve in media
80 tonnellate di riufiuti (domestici, ospedalieri e industriali) provenienti da
quasi la metà dei distretti di Lima. Anche in questo caso, non è difficile
immaginare le condizioni di salute delle famiglie che vivono nella zona.
A parte queste due discariche di grandi dimensioni, esistono
anche molte attività informali di raccolta e accumulo di rifiuti, che vengono
spesso bruciati rilasciando nell’aria elementi cancerogeni, come la diossina.
Un'altra attività altamente inquinante che sta
danneggiando la salute degli abitanti di Lomas, per esempio, è quella
realizzata da diverse piccole imprese (per lo piú formali, quindi legalmente
autorizzate!) presenti nella zona: importare batterie usate di automobili e
bruciarle per estrarne piombo, che poi viene rivenduto.
Bruciando le batterie, si accumulano nubi tossiche ricche
di piombo e di altre sostanze residuali che inquinano tutta la zona, che si
mescolano alla terra, alla polvere, impregnando le case e danneggiando la
salute delle famiglie, soprattutto quella delle persone piú vulnerabili: donne
incinte, anziani, bambini e bambine.
Il piombo provoca un’intossicazione che può intaccare il
sistema nervoso, preguidicando addirittura il coefficente intelletivo e la
capacità di rimanere attenti e concentrati.
Entra in circolo nel sangue, poi arriva ai tessuti e
infine alle ossa, dove si accumula e rimane per molto tempo.
Le analisi per scoprire il livello di intossicazione da
piombo sono molto care ed è stato grazie a un progetto una ONG locale che
qualche anno fa alcune delle famiglie più colpite da questo problema hanno potuto
verificare i livelli di piombo nel sangue dei loro figli.
A Lomas sono presenti anche alcune miniere informali da
cui si estrae principalmente argilla, che viene utilizzata per fabbricare materiali
da costruzione. Una volta terminata l’attività estrattiva, queste imprese
abbandonano la zona, senza preoccuparsi di ricoprire le voragini create, che chiaramente
rappresentano un rischio per la popolazione: sono stati registrati ben due casi
di bambini caduti in questi crateri.
Nella foto un camion che scarica in uno di questi crateri creati dalle miniere informali (per vedere altre foto cliccare qui.)
Le famiglie devono inoltre sopportare il viavai costante
dei camion che vanno e vengono dalle miniere e la polvere del suolo terroso di
Lomas che questi sollevano al passaggio, polvere che va letteralmente a ricoprire
le case circostanti, affettando la salute dei suoi abitanti.
Anche la presenza di alcune industrie mette a rischio la
salute degli abitanti: per esempio, quelle che costruiscono mattoni, dalle loro
ciminiere liberano nell’aria polveri sottili e altri gas nocivi. Nella zona è
presente anche un’impresa che produce carta riciclata a partire da residui
organici (cellulosa, guano, ecc...) e acque residuali: non è difficile
immaginare lo stato dell’ambiente intorno a questo stabilimento.
Questo è il preoccupante contesto in cui vivono piú di
25.000 persone.
Nel corso degli anni, la popolazione di Lomas ha preso
coscienza della situazione: consapevole dell’alto tasso d’inquinamento a cui
sono costantemente esposti, si sono più volte mobilitati, riuscendo ad ottenere
piccole vittorie, che purtroppo non risultano ancora sufficienti. Sono ancora
molte le attività inquinanati che quotidianamente si realizzano a Lomas e, per
alcune zone, la situazione è estremamente critica.
Secondo Samuel, un tecnico di CIDAP che lavora a Lomas de
Carabayllo da più di dieci anni:
“Lomas
a mi juicio en su suelo, en su aire, en su agua está enfermo. En algunos casos
con enfermedad incurable. El suelo en
algunos casos ya tiene Mercurio, caspio, plomo, es un suelo que siempre va a
contaminar. En este suelo que es que se tendría que hacer
responsablemente? Probablemente
políticas de ordenamiento territorial que planteen procesos de reubicación
ordenada de la gente.” (S.Y.T., 2012)
“A
mio parere Lomas, a livello di suolo, aria, acqua, è malata. In certi casi, di
una malattia incurabile. Nel suolo, in alcuni casi, già sono presenti mercurio,
caspio, piombo... In questo tipo di terreno che si può fare responsabilmente?
Probabilmente politiche di organizzazione territoriale che prevedano processi
di riubicazione ordinata della popolazione.”
Il problema è complesso: come convincere famiglie che
hanno lottato per anni per riuscire ad avere un loro spazio, un terreno e una
casa propria, a lasciarlo, seppur a causa degli elevati tassi di inquinamento? Pur
conoscendo il problema, per molti questo passa in secondo piano, poiché sono occupati
a risolvere bisogni piú immediati.
Come far capire loro che ad essere in gioco è il loro
futuro? E qual è il ruolo delle autorità locali in contesti così problematici
come quello di Lomas de Carabayllo?
Purtroppo, quello dell’inquinamento, è un problema
sottovalutato in ogni contesto: mi chiedo, fino a quando?
E non si pensi che sia una questione che riguarda
esclusivamente i paesi “emergenti”: anche nelle nostre città è un problema che
non possiamo piú permetterci di sottovalutare...
Un articolo interessante sulla situazione critica dell’inquinamento
a Brescia: